Lo psicoterapeuta, in questo caso, può attuare, con l'aiuto del paziente, tecniche di condizionamento o decondizionamento sperimentalmente validate, al fine di modificare in modo diretto le risposte emozionali e gli schemi che si sono rivelati disadattivi, o sostituirli con nuovi schemi più funzionali, tramite esperienze (es. esposizione a stimoli prima evitati) e/o comportamenti di tipo nuovo (prescrizioni comportamentali).
Un esempio è l'acquisizione di nuove abilità, come più efficaci competenze comunicative, tramite il “role playing” o pratica recitativa.
Il terapeuta può anche usare procedure di vario tipo (anch'esse codificate e validate), dal “dialogo socratico” alla ristrutturazione cognitiva, per permettere al paziente di identificare ed esaminare criticamente e quindi modificare sia i propri processi (e strutture) cognitivi che i comportamenti non funzionali ai suoi scopi.
Infine, il terapeuta può adottare specifici atteggiamenti interpersonali all'interno della relazione terapeutica, per consentire al paziente una correzione dei suoi schemi interpersonali di base.