Terapia bioenergetica

Terapia con approccio bioenergetico a Terni

“Tutto è scritto nel corpo: la nostra vita prenatale, la strada percorsa a fatica, le nostre sofferenze, le violenze subite, i nostri conflitti, l'amore a noi negato, i nostri bisogni interiori mai soddisfatti, il nostro destino. Tutto è scritto e marchiato” (Luciano Faustini)
Contatti

La bioenergetica

  • Analisi bioenergetica

    L’analisi bioenergetica è una disciplina olistica che integra il lavoro sul corpo al processo analitico, intervenendo contemporaneamente sul livello corporeo, emozionale e mentale di un individuo. Come sottolinea Alexander Lowen, suo fondatore:

    Così nella terapia bioenergetica vengono utilizzate tutte le modalità psicoanalitiche e psicoterapeutiche in modo tale da favorire la comprensione e l’espressione di sé stessi. Ovviamente questo include l’interpretazione dei sogni e l’elaborazione della situazione di transfert. 

  • Principi fondamentali

    I principi fondamentali su cui si basano sia la teoria che la tecnica sono:


    Unità e antitesi di tutti i processi vitali: questo principio implica sia una dualità che una unità di processi fisici e mentali. Negare la dualità, affermando che il corpo e la mente sono un tutto unico, significa violare questo principio. Si rispetta il principio della dualità quando si riconosce che le attività coscienti hanno una considerevole influenza sul funzionamento totale dell’organismo;

  • Unità come fenomeno organismico

    Unità come fenomeno organismico: un qualsiasi organismo, per quanto complicato, funziona sempre, nel suo insieme, come un’unica cellula. Le funzioni vitali dell’organismo quali l’espansione e la contrazione, la tensione verso l’esterno ed il ritiro in sé o all’indietro, l’assorbimento e l’emissione, sono regolate da quello che è conosciuto come principio del piacere. Sono funzioni dell’organismo totale, cioè dell’organismo come un tutt’uno. I sistemi organici funzionano anch’essi in questo modo ma i loro processi non controllano le funzioni dell’organismo, che anzi ne dipendono;

  • Organismo in termini energetici

    Organismo visto in termini energetici (o di processi di eccitazione): il controllo della salute e della malattia dipende dalla quantità di energia che una persona possiede e dal modo in cui questa energia è usata dal corpo. Solo una concezione energetica ci permette di misurare la profondità di un’emozione, in modo analogo, solo una concezione energetica ci permette di valutare la vitalità di una persona. E siccome la respirazione è la chiave del metabolismo energetico del corpo, essa non deve essere usata solamente come un mezzo per liberare i sentimenti; ma il fine reale della terapia è quello di sviluppare nel paziente una respirazione più profonda e più piena.

  • Struttura caratteriale

    Tutte le tensioni psichiche e fisiche di un individuo confluiscono a formare la sua struttura caratteriale: energia, tensione e carattere sono interdipendenti, poiché il complesso totale delle tensioni controlla la quantità e l’uso dell’energia corporea.

  • Il carattere

    Il carattere dunque è la somma totale di tutte le forme di tensione (fisiche e psichiche): esso si esprime attraverso l’aspetto e la mobilità del corpo. Lowen ha infatti messo a punto una vera e propria lettura del corpo, individuando cinque caratteri fondamentali caratterizzati dalle principali fasi evolutive dell’individuo: operare sul corpo dal punto di vista caratteriale è ciò che distingue l’Analisi Bioenergetica dagli altri interventi sul corpo che non hanno una base carattero-analitica;

  • Relazione con il corpo

    Il radicamento della relazione armonica tra la persona e il suo corpo, alla sua sessualità e al terreno. Essere radicati alla terra vuol dire che l’energia e le emozioni possono fluire liberamente al suolo attraverso le gambe, equilibrio e stabilità. Quando un individuo è, egli è radicato nei processi universali della natura.

Storia della bioenergetica

“Il più grande contributo di Reich è stata la sua definizione di ruolo centrale che deve svolgere il corpo in una teoria della personalità; il suo lavoro ha fornito le basi su cui è stato costruito l’edificio della bioenergetica.” (A. Lowen)
L’analisi bioenergetica si è sviluppata in America negli anni Cinquanta grazie ad Alexander Lowen, il quale elaborò e ampliò il lavoro del suo maestro Willem Reich (1897-1957), che egli chiamava vegetoterapia analitica del carattere.

Oggi, l’analisi bioenergetica è ampiamente praticata in molti paesi. In tutto il mondo esistono 55 centri che offrono programmi di formazione per professionisti qualificati. Questi centri o società locali sono affiliati dell’International Institute for Bioenergetic Analysis di New York (nato nel 1956), che pubblica una rivista clinica intitolata “Bioenergetic Analysis”.
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    La Bioenergetica fu introdotta in Italia negli anni settanta grazie a un gruppo di terapeuti di formazione reichiana che fondarono, insieme allo stesso Lowen, nel 1974, la prima Società Italiana di Analisi Bioenergetica: la S.I.A.B.

    Oggi la S.I.A.B. è una delle società più importanti a livello europeo sia per progetti formativi che per numero di soci. Tra le attività proposte da questa società si evidenziano corsi di formazione per medici e psicologi, corsi di counseling, corsi di formazione per operatori al parto e in psicologia dello sport, conferenze, seminari e classi di esercizi. Presso la S.I.A.B. è inoltre attivo un progetto per il sostegno psicologico, offerto da un’equipe di psicoterapeuti, che applicano tariffe ridotte per consentire ad un numero sempre più vasto di persone di sperimentare l’approccio bioenergetico.

    Alexander Lowen nacque a NewYork nel 1910. Iniziò come insegnante di educazione fisica, quindi si laureò in legge e più tardi anche in medicina a Ginevra. Nel 1940 ebbe l’occasione di ascoltare, presso la New School for Social Research, Reich, il più giovane e brillante allievo del circolo freudiano, distaccatosi poi nei primi anni ’30 poiché non condivideva la postulazione freudiana dell’istinto di morte. Questo incontro cambiò la sua vita. Affascinato dall’intelligenza e dalla personalità di Reich decise di farsi analizzare da lui: lavoreranno insieme fino al 1952, quando, non condividendo le sue ipotesi sull’energia orgonica, decise di separarsi da lui e di articolare in modo più sistematico il fondamentale approccio somatico al problema delle nevrosi. Il lavoro di Lowen si basa su due fondamentali principi reichiani:

    il concetto di identità funzionale fra rigidità e funzione psicologica e rigidità e tensione muscolare;

    la fondamentale correlazione fra inibizione emotiva e psichica e inibizione e insufficienza delle funzioni respiratorie

    Il suo bisogno di separarsi dal movimento reichiano sorse dalla posizione dogmatica tenuta dai suoi seguaci, che non ammettevano alcun cambiamento nella teoria e nella pratica. In contrasto con ciò, l’Analisi Bioenergetica ha introdotto i seguenti cambiamenti:

    il piacere è stato preso in considerazione più della sessualità. Il concetto di piacere comprende, ma non coincide, con il piacere e il soddisfacimento sessuale;

    sono stati sviluppati degli esercizi fisici che permettono al paziente di essere parte attiva del programma terapeutico. Siccome molti di questi esercizi possono essere realizzati a casa, il paziente risulta più indipendente dal terapeuta rispetto alla maggior parte delle psicoterapie.

    Mentre Reich aveva visto come obiettivo finale della terapia la capacità del carattere genitale di raggiungere una completa capacità di abbandono nell’esperienza sessuale (riflesso dell’orgasmo), Lowen non accetta una così netta distinzione fra carattere genitale e carattere nevrotico. Inoltre non riconosce nel “riflesso dell’orgasmo” l’espressione di un’avvenuta guarigione, ma piuttosto identifica questa in una capacità più generale ed ampia di provare piacere, che verrà espressa da un senso di accresciuta vitalità e gioia di vivere nell’organismo. Rispetto a Reich, Lowen ha inoltre sistematizzato una tipologia caratteriale più articolata e sofisticata: ciò che è innovativo è proprio una chiave di lettura dei messaggi che le singole parti del corpo possono rivelare circa le problematiche dello sviluppo emozionale dell’individuo.

    Obiettivo fondamentale della terapia bioenergetica è, come in quella reichiana, il rimettere l’individuo in contatto con il proprio nucleo centrale positivo, con una maggiore focalizzazione però sulla necessità di un ripristino, di un miglior contatto e adattamento dell’individuo con la propria realtà sia interna che esterna. Nell’accezione loweniana vi è, però l’assunto che solo una completa capacità di soddisfazione generale può determinare un’io realmente maturo ad un reale essere centrati nella propria realtà psicofisica.

    Le innovazioni che Lowen ha portato alle intuizioni di Reich, come abbiamo visto, hanno a che fare con diversi aspetti teorici, tecnici e probabilmente ideologici, ma forse la principale è quella che riguarda il cosiddetto grounding (radicamento a terra). Sembrerebbe, inoltre, che dopo il distacco da Freud, Reich abbia imboccato una direzione diametralmente opposta e che Lowen e la sua scuola abbiano continuato ad allontanarsi dalla psicoanalisi e dai suoi sviluppi; ma proprio il passaggio al timone da parte di Lowen segna invece un’apertura sempre maggiore della bioenergetica ad alcune scoperte fondamentali della psicoanalisi, come il transfert e il controtransfert.

    Nell’Analisi Bioenergetica vengono dunque riprese ed ampliate le intuizioni tecniche del primo Reich, ancora legate alla pratica psicoanalitica, così da integrare l’approccio corporeo e l’analisi verbale dei vissuti del paziente.

Metodologia

Essere in contatto con il proprio corpo è un principio guida dell’analisi bioenergetica. Più una persona è disturbata, minore è il contatto che ha con il proprio corpo. Pertanto, compito dell’analisi bioenergetica è proprio quello di permettere al paziente di recuperare un rapporto sano con la propria fisicità, riscoprendo il “terreno su cui si regge”. Tensioni croniche si traducono, infatti, in limitazioni della motilità e quindi dell’espressione di Sé. 

Molti pazienti non sono consapevoli del fatto che i loro problemi si manifestano nel corpo fino al momento in cui ciò non viene loro indicato. Una volta che si stabilisce questa comprensione, diventa possibile lavorare con il paziente in modo bioenergetico.
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    Nell’analisi bioenergetica sono considerati fondamentali due elementi: la terra e l’aria. La terra è l’elemento tramite/su cui l’individuo si regge e rappresenta la figura materna. L’equivalenza fra madre terra e madre biologica è, infatti, un concetto importante nell’analisi bioenergetica. Il modo in cui un paziente sta in piedi, fornisce molti indizi riguardo ai suoi rapporti con la madre. Un’insicurezza nel rapporto materno si traduce in un’insicurezza a reggersi sulle proprie gambe e quindi ad affrontare la vita.

    L’altro elemento importante è il rapporto con l’aria e quindi con il respiro.

    Respirare è un gesto attivo, aggressivo. Il modo in cui respiriamo afferma la nostra volontà a prendere ciò che ci spetta e ci serve ed è identificabile con il principio maschile, associabile quindi al rapporto del paziente con il padre. In merito a ciò l’utilizzo della voce è un potente strumento terapeutico. L’ampiezza e l’intensità della voce trasmettono la misura della personalità.

    Aiutare un paziente a piangere o a urlare può essere un mezzo efficace per liberare le emozioni bloccate. Il respiro è un flusso che diffonde l’energia nel corpo. Se il flusso è frammentario le risposte emozionali saranno conflittuali e ambivalenti.

    La terapia bioenergetica si muove lungo quattro linee:


    comprensione delle dinamiche corporee;

    analisi delle associazioni, del comportamento e del transfert;

    comprensione delle dinamiche energetiche;

    ruolo della sessualità.


    Ogni individuo è costruito e si costruisce in base alla propria storia personale che deve essere scoperta per liberare la tensione. Al fine di liberare il flusso dei sentimenti è necessario rimuovere le tensioni. Questo avviene grazie alle tecniche corporee, utili tra l’altro laddove quelle verbali si dimostrano inefficaci.

    Ogni contrazione blocca un flusso di eccitazione e in questo blocco è sempre coinvolto il dolore. Scopo della contrazione è diminuire il dolore rendendo la persona insensibile. L’area diviene in altre parole morta. La risoluzione di queste tensioni provoca dapprima l’emergere del dolore a lungo negato ma, dopo il rilassamento, è vissuto come piacere. Solo attraverso il dolore è possibile conseguire un cambiamento caratterologico.

    Nell’analisi bioenergetica il processo di guarigione attraversa tre stadi.

    Durante il primo stadio il paziente prende consapevolezza delle proprie tensioni, come per esempio la mascella serrata o le spalle tese. Ogni tensione muscolare cronica rappresenta un’inibizione ad esprimere determinati sentimenti ed è quindi la controparte fisica dell’inibizione psicologica. Proprio perché le tensioni non sono fenomeni isolati ma intercorrelate a formare il carattere, il paziente arriva a esserne consapevole in relazione al proprio comportamento.

    Il secondo stadio vede il paziente affronta l’iter storico attraverso cui si è formata l’inibizione. Il “perché” di una tensione non è però mai limitato alla tensione stessa ma riconduce sempre al “perché” dell’intera struttura.

    Infine gli impulsi bloccati devono trovare espressione nel movimento. Se ciò non avviene l’analisi rimane sterile e non si verificano cambiamenti significativi. Mettere in azione gli impulsi precedentemente bloccati può essere distruttivo per la personalità e per questo la Bioenergetica ci viene in aiuto offrendo un setting adeguato a controllare questi impulsi. Colpire un materasso o urlare la propria rabbia o dolore sono tecniche eccellenti per liberare in modo sano emozioni represse.

    Un indubbio vantaggio dell’ analisi bioenergetica è quello di “coinvolgere” attivamente il paziente nell’aiutare se stesso. Il paziente è stimolato a essere soggetto attivo nel cambiamento attraverso esercizi da condurre a casa i quali, oltre ad affiancare la consapevolezza corporea a quella intellettuale, aiutano il paziente a sviluppare una responsabilità per il proprio benessere fisico ed emozionale.

    Gli incontri di analisi bioenergetica durano in media 45-50 minuti e sono a cadenza settimanale anche se, a seconda dei casi possono essere più frequenti.

    Durante le sedute il lavoro analitico si alterna a quello corporeo a seconda delle necessità.

    Negli anni l’ analisi bioenergetica si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento di quei disturbi in cui vi è un’alterazione della percezione e consapevolezza del corpo, come per esempio nel caso di fobie, disturbi dell’alimentazione, disturbi psicosomatici, della personalità, ecc.

    La durata del percorso terapeutico è determinata da vari fattori e dagli obiettivi prefissati, spaziando da alcuni mesi per gli interventi mirati, ad alcuni anni per quelli più strutturati.

    È inoltre possibile affiancare alla terapia individuale, una terapia di gruppo.

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